Come riconoscere i segnali di un ambiente di lavoro tossico

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Capita purtroppo a molte persone: si inizia con entusiasmo, voglia di mettersi in gioco, magari dopo un periodo di ricerca o una fase di cambiamento. I primi giorni sembrano promettenti, poi qualcosa comincia a incrinarsi.

Non sai esattamente cosa sia cambiato, ma inizi a provare più stanchezza, più insicurezze, più stress. Il tuo entusiasmo si spegne, inizi a provare ansia, a fissare le lancette dell’orologio e andare a lavoro diventa ogni giorno più difficile.

Potresti trovarti in un ambiente di lavoro tossico e riconoscerlo è il primo passo per proteggerti e agire con consapevolezza. Leggi di più qui di seguito.

Quali sono i segnali di un ambiente di lavoro tossico?

Un ambiente lavorativo tossico non si manifesta sempre con episodi eclatanti e degni di nota. A volte, i segnali sono sottili ma costanti: attività inutili, mansioni ripetitive e demotivanti, feedback confusi e/o assenti, occhiate, mezzi sorrisi.

Abbiamo raggruppato alcuni dei più comuni.

  • Comunicazione negativa o assente: battute passive-aggressive, sarcasmo, silenzi punitivi, mancanza di feedback o critiche distruttive.
  • Competizione malsana e individualismo: zero spirito di squadra, i colleghi “si fanno le scarpe a vicenda” o magari prendono lodi dai superiori per meriti non loro.
  • Gestione autoritaria o assente: mancano ascolto, supporto, leadership equilibrata. I superiori creano tensione o restano passivi, senza intervenire quando dovrebbero.
  • Obiettivi confusi e carichi di lavoro eccessivi: viene chiesto di fare tutto, sempre, con scadenza immediata, senza mai chiarire priorità e confini.
  • Mancanza di riconoscimento: impegno e risultati non vengono mai valorizzati, anzi c’è una diffusa cultura dell’errore negativa, per cui sbagliare è gravissimo e inaccettabile.
  • Burnout diffuso: molte persone sembrano costantemente esauste, disilluse, spente, spesso sembrano con la testa fra le nuvole, confuse, come se si trovassero immersi in un mare di mansioni insormontabili.
  • Cultura della colpa: quando qualcosa va storto, si cerca subito un capro espiatorio, un “qualcosa” o “qualcuno” contro cui puntare il dito.
  • Isolamento o esclusione: si creano “gruppetti” di colleghi, un’unione negativa di persone che esclude di proposito chi non si adegua.

Un ambiente così può sfociare in forme più gravi come lo straining, una forma di pressione lavorativa costante e mirata, o come il mobbing, un vero e proprio accanimento psicologico nei confronti di una persona.

Lavoratore esausto alla propria scrivania

Le conseguenze di lavorare in un ambiente malsano

Sottovalutare i segni di un ambiente di lavoro ostile è pericoloso: all’inizio potranno sembrare piccoli screzi, fraintendimenti, momenti di stress isolati, ma se subìti alla lunga potrebbero essere la “punta” di un problema molto più radicato e diffuso nella cultura aziendale.

Il rischio, con il tempo, è che lo stress quotidiano si cronicizzi, interferendo con la propria salute mentale e fisica, e minando la propria autostima.

Osservati davanti a uno specchio, come ti senti?

Hai notato stanchezza costante, problemi gastrointestinali, difficoltà a dormire o a concentrarti? Potrebbero essere segnali fisici dello stress.

E se dovessi descrivere il tuo stato d’animo? Come stai? Provi un senso di inadeguatezza, ti senti sempre in errore e perennemente sotto pressione? Potresti star vivendo una forma di stress lavoro correlato o, nei casi peggiori, essere molto vicino al burnout.

Ora prendi un respiro: il lavoro non ti definisce come persona

Magari te lo avranno già detto tante volte, ma ora lo ripeteremo: non sei tu il “collega diverso” o “sbagliato”. Anche se in un contesto tossico si finisce spesso a pensarlo. Non è il tuo valore a essere sbagliato, è il contesto a essere disfunzionale.

Sentirsi al sicuro, ricevere rispetto, essere riconosciuti come lavoratori e persone non è una grande conquista nel lavoro, ma dovrebbe essere il minimo. Non lasciare che l’ambiente professionale in cui ti trovi definisca chi sei.

Lavoratrice stanca al pc mentre altre due colleghe discutono tra loro

Cosa fare? 5 consigli utili per gestire un ambiente di lavoro tossico

Non mentiremo: cambiare un ambiente di lavoro con le proprie forze è difficile, se non impossibile: si tratta di una problematica sistemica che spesso parte da scelte etiche e valoriali dell’azienda. Ciò che però puoi fare è cambiare il modo in cui proteggerti.

Ecco alcuni suggerimenti concreti.

  1. Impara a mettere confini chiari
    Dai un’occhiata al nostro articolo su come dire di no senza sentirti in colpa. È un primo passo per proteggere il tuo tempo e la tua energia.
  2. Prenditi dei momenti per te durante la giornata
    Anche 10 minuti di pausa consapevole possono ridurre il carico di stress. Oppure potresti provare ad approfondire il mondo della mindfulness come strumento di rilassamento o affidarti a tecniche immaginative per aumentare la consapevolezza e conoscenza di sé.
  3. Non isolarti
    Parlane con chi si fida di te: uno o due colleghi, oppure a dei buoni amici. A volte condividere è già un atto liberatorio. Oppure se senti di aver bisogno di un confronto più strutturato, puoi anche rivolgerti al nostro servizio di supporto psicologico: uno spazio sicuro per rimettere a fuoco ciò che stai vivendo.
  4. Concentrati su ciò che puoi controllare
    La tua routine, le tue reazioni, la tua capacità di gestire le emozioni.
  5. Allena la mente con dolcezza
    “Sto facendo del mio meglio”, “Questo momento passerà”, “Posso scegliere come reagire”. La resilienza si costruisce anche così: un pensiero gentile alla volta.
Giovane donna seduta sul divano di casa che parla con la madre e la sorella

E se non ce la fai più… cerca altro e datti una nuova possibilità!

Non è sempre facile cambiare lavoro, ma neppure rimanere in un contesto che ti spegne lentamente lo è. Valuta se è arrivato il momento di cercare un luogo più sano, che valorizzi la tua persona e il tuo modo di lavorare.

Il consiglio inMood 🤍

Se ti rendi conto che queste situazioni sono sempre più difficili da sostenere e sono purtroppo diventate parte della tua quotidianità, puoi inviare una domanda ai nostri specialisti.

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