Stress mentale: quali sono i sintomi e come si ripercuote sulle funzioni cognitive

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Secondo l’OMS lo stress è il male del secolo, in Italia ne soffrono nove persone su dieci. Lo stress è una normale risposta fisiologica a qualsiasi evento che comporti una minaccia o un cambiamento rispetto alla nostra routine, che si tratti di un evento negativo o positivo. 

Quando il cervello percepisce una situazione di pericolo – vero o immaginario – per adattarsi a tale situazione induce una reazione automatica detta di attacco” o “fuga”. Questo avviene tramite una reazione a catena messa in moto dal rilascio dell’ormone dello stress nel sangue con lo scopo di preparare il corpo a reagire con prontezza in situazioni di emergenza. 

Tuttavia, lo stress psicologico e psicofisico prolungati ed eccessivi, rischiano di portare numerosi disturbi da stress e possono rivelarsi disfunzionali andando a compromettere persino le nostre funzioni cognitive.

Sintomi stress mentale: quali sono?

Lo stress può essere provocato da:

  • eventi della vita sia piacevoli che spiacevoli (ad esempio: matrimonio, nascita di un figlio, morte di una persona cara, divorzio, pensionamento, problemi sessuali);
  • cause fisiche come il freddo o il caldo intenso, abuso di fumo e di alcol, gravi limitazioni nei movimenti;
  • fattori ambientali come la mancanza di un’abitazione, ambienti rumorosi o inquinati sono fattori determinanti di un certo stato di stress;
  • malattie organiche, quando il nostro corpo è affetto da una malattia, l’intero organismo, nel tentativo di difendersi, si pone in uno stato di tensione che, nella maggior parte dei casi, per le scarse difese in grado di apportare, sfocia in una condizione di stress.
donna che si tiene la testa con le mani, con sintomi di stress
Una situazione di stress patologico può influire su diversi aspetti della vita di un individuo, coinvolgendo non solo la salute, ma anche i comportamenti e le emozioni. Poiché la gestione dello stress varia da persona a persona, anche i sintomi da stress possono essere diversi.

I sintomi dello stress psicofisico da diversi punti di vista

Cosa provoca lo stress? Da un punto di vista emotivo, lo stress può manifestarsi con:

  • agitazione, frustrazione, irrequietezza e cambiamenti d’umore repentini;
  • la sensazione di sentirsi sopraffatti, come se si stesse perdendo il controllo o se ne avvertisse un bisogno maggiore;
  • difficoltà a rilassarsi;
  • scarsa autostima, solitudine, depressione, preoccupazione costante;
  • tendenza a evitare la relazione con altre persone.

I sintomi fisici più comuni, anche detti disturbi psicosomatici, sono:1

  • stanchezza e mal di testa;
  • disturbi gastrointestinali come diarrea, nausea o costipazione;
  • disturbi dermatologici come acne, psoriasi o eczemi;
  • dolori e tensioni muscolari;
  • dolore al petto, tachicardia e aumento della sudorazione;
  • insonnia e digrignamento dei denti;
  • raffreddori frequenti;
  • calo del desiderio sessuale;
  • ronzio alle orecchie, suoni e tintinnii;
  • mani e piedi freddi;
  • bocca secca e difficoltà a deglutire;
  • vertigini;
  • perdita dei capelli (alopecia psicogena).

Inoltre, possono esservi anche dei sintomi comportamentali:

  • attitudine alla prepotenza;
  • aumento dell’uso di alcol e droghe;
  • mangiare compulsivamente (fame nervosa);
  • criticare gli altri;
  • impossibilità di portare le cose a termine.

Effetti dello stress sulle funzioni cognitive

La durata dell’evento stressante porta a distinguere lo stress in due categorie. Quello acuto, che si verifica una sola volta e in un lasso di tempo limitato, e quello cronico, cioè quando lo stimolo è di lunga durata. 

Gli stress cronici possono essere ulteriormente distinti in stress cronici intermittentistress cronici propriamente detti. I primi si presentano a intervalli regolari, hanno una durata limitata, e sono quindi più o meno prevedibili. I secondi sono invece rappresentati da situazioni di lunga durata che investono l’esistenza di una persona. 

I principali sintomi cognitivi possono includere infatti: 

  • problemi di memoria;
  • difficoltà di concentrazione;
  • scarsa capacità di giudizio;
  • preoccupazione continua;
  • ansia;
  • perdita del senso dell’umorismo;
  • mancanza di creatività.


I disturbi psicologici correlati allo possono essere
di diverso tipo: disturbo post traumatico da stress, disturbo acuto da stress, disturbi psicosomatici, depressione, disturbo bipolare, disturbi d’ansia, disturbi della sfera sessuale, disturbi dell’alimentazione.

uomo che non dorme per lo stress

Sonno e stress: come si influenzano?

Un aspetto spesso sottovalutato nelle strategie per combattere i sintomi dello stress è il rispetto della quantità e della qualità di sonno di cui l’essere umano ha bisogno. 

Quando siamo sotto stress gli ormoni responsabili dell’attivazione fisiologica (glicocorticoidi) stimolano il cervello rendendo difficile l’addormentamento o disturbando le fasi profonde del sonno

Allo stesso tempo, essendo il sonno il momento in cui il cervello si ricarica di energia, la privazione di ore di riposo porta a difficoltà di memoria e concentrazione durante la veglia. Queste in effetti sono esse stesse un motivo di stress. 

Ecco perché curare l’igiene del sonno è fondamentale per ridurre lo stress.

I principali accorgimenti sono:

  • garantirsi almeno sette ore di sonno a notte;
  • costruirsi una routine del sonno prima di coricarsi, ad esempio facendo sempre le stesse cose nei dieci minuti precedenti all’andare a letto;
  • mangiare in modo leggero la sera così da non essere ancora nella fase digestiva quando ci si corica;
  • dedicarsi ad attività rilassanti nei novanta minuti precedenti all’andare a letto;
  • confinare l’assunzione di sostanze stimolanti come caffè, tè, cioccolato o nicotina alla mattina e mai prima di andare a letto;
  • garantire un ambiente adeguato al riposo, quindi una buona qualità dell’aria e una temperatura intorno ai diciotto gradi.


Concludendo, la risposta di stress è una formidabile capacità del nostro organismo. Si è sviluppata migliaia di anni fa, per affrontare sfide (cacciare/difendersi) che oggi nella nostra cultura incontriamo molto difficilmente. 

È calibrata per sforzi momentanei e definiti nel tempo, non certo per essere lo stato abituale di attivazione. Occorre quindi imparare a gestire il troppo stress e, soprattutto, disattivarne le reazioni quando inutili.

1 Hamer, M., Stamatakis, E., & Steptoe, A. (2008). Dose-response relationship between physical activity and mental health: the Scottish Health Survey. British Journal Of Sports Medicine43(14), 1111-1114.
Anna Cantagallo
Neurologa

Medico specializzato in Neurologia e Medicina Riabilitativa, esperto di riabilitazione neurologica e neuropsicologica, disturbi del sonno e anti-invecchiamento. Consulente presso numerosi Centri di Riabilitazione, Direttore Scientifico e Co-Founder di BrainCare. Lecturer di NeuroScienze presso diversi Atenei.

Per una buona notte di sonno pieno e ristoratore

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