Disturbi psicosomatici da ansia: come trattarli?

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L’ansia non è solo una condizione psicologica: spesso, infatti, si manifesta attraverso sintomi fisici che coinvolgono il nostro corpo. Questi disturbi, noti come disturbi psicosomatici, sono il risultato diretto del legame profondo tra mente e corpo.

Quando l’ansia diventa intensa e persistente, il nostro organismo reagisce somatizzando il disagio psicologico, generando sintomi fisici che, in assenza di cause organiche, possono confondere e spaventare.

Questo legame tra emozioni e fisicità non è una novità: già le medicine antiche, come quella greca e cinese, riconoscevano l’interconnessione tra mente e corpo. Tuttavia, oggi, grazie ai progressi della psicologia e delle neuroscienze, comprendiamo meglio come l’ansia cronica possa influenzare il funzionamento del sistema nervoso, immunitario e digestivo.

In questo articolo esploreremo cosa sono i disturbi psicosomatici legati all’ansia, come si manifestano e, soprattutto, quali strategie adottare per affrontarli in modo efficace e naturale, garantendo un miglioramento significativo della qualità della vita.

Cosa sono i disturbi psicosomatici da ansia?

I disturbi psicosomatici sono condizioni in cui il disagio emotivo, come lo stress o l’ansia, si manifesta attraverso sintomi fisici. Questi sintomi, pur essendo reali e percepibili, non hanno una causa organica facilmente individuabile e spesso derivano dalla somatizzazione, ovvero la trasformazione del malessere psicologico in disturbi fisici.

Giovane donna preoccupata che si mangia le unghie

Questo accade perché la mente e il corpo sono strettamente interconnessi: uno stato emotivo alterato, come l’ansia, può influenzare direttamente il funzionamento del nostro organismo.

La somatizzazione è un processo complesso che coinvolge molteplici sistemi corporei, tra cui il sistema nervoso autonomo e il sistema endocrino. Ad esempio, in risposta a uno stato di ansia prolungato, il corpo produce ormoni dello stress come il cortisolo, che in dosi elevate possono compromettere le normali funzioni corporee.

Questo meccanismo può portare a sintomi come tensioni muscolari, difficoltà digestive, dermatiti, palpitazioni e perfino alterazioni cardiovascolari. Quando ci troviamo in situazioni stressanti, il nostro sistema nervoso autonomo si attiva, producendo una risposta “di lotta o fuga”. Se questo stato di allerta si prolunga nel tempo, può generare un sovraccarico sul corpo, portando all’insorgenza di sintomi fisici cronici.

È importante riconoscere che i disturbi psicosomatici non sono immaginari o “tutto nella mente”: sono sintomi reali che riflettono un disagio interno profondo. Essi rappresentano un segnale d’allarme che il nostro corpo ci invia per indicare che qualcosa non sta funzionando a livello emotivo.

Riconoscere che questi disturbi sono legati all’ansia è fondamentale per affrontarli in modo appropriato e per evitare che diventino cronici, influenzando negativamente la qualità della vita.

Ho un disturbo psicosomatico da ansia: cosa posso fare?

Quando ci si rende conto che i propri sintomi fisici sono legati all’ansia, è importante intervenire su più fronti. Un approccio integrato che unisca tecniche di rilassamento, rimedi naturali e modifiche dello stile di vita può fare la differenza. L’obiettivo principale è quello di ridurre il carico emotivo che grava sul corpo, migliorando al tempo stesso la capacità di affrontare le situazioni stressanti.

Tensione muscolare

La tensione muscolare è uno dei sintomi psicosomatici più frequenti. Si manifesta con una sensazione di rigidità, dolore e contratture, soprattutto nelle aree di collo, spalle e schiena. Questo accade perché l’ansia induce una contrazione involontaria e prolungata dei muscoli, che con il tempo può causare dolori cronici e limitare la mobilità.

Cosa fare: praticare tecniche di rilassamento come il rilassamento muscolare progressivo, che aiuta a identificare e sciogliere le tensioni. Anche lo yoga e il pilates possono essere molto utili per migliorare la flessibilità e alleviare il dolore.

Non dimentichiamo l’importanza di una buona postura durante il giorno: correggerla può ridurre notevolmente lo stress muscolare. L’uso di calore localizzato, come borse dell’acqua calda o coperte riscaldanti, può contribuire a rilassare i muscoli contratti e favorire una sensazione di benessere immediato.

Giovane ragazzo con dolore al collo

Disturbi gastrointestinali

L’ansia ha un impatto diretto sull’apparato digerente, portando a sintomi come mal di stomaco, nausea, diarrea o stitichezza. Questo accade perché lo stress influisce sull’asse intestino-cervello, alterando la motilità e il microbiota intestinale. Quando lo stato di ansia è costante, i sintomi possono diventare debilitanti e interferire con la vita quotidiana.

Cosa fare: adottare una dieta equilibrata e ricca di fibre per favorire la regolarità intestinale. Consumare tisane a base di finocchio, melissa o camomilla può aiutare a calmare il sistema digestivo. Tecniche di respirazione profonda e meditazione possono ridurre la risposta allo stress e migliorare la salute intestinale. Anche l’uso di probiotici specifici può contribuire a riequilibrare la flora intestinale e a ridurre i sintomi gastrointestinali legati all’ansia.

Disturbi cutanei

Prurito, dermatiti o eruzioni cutanee possono essere il risultato di un sovraccarico emotivo. L’ansia può infatti innescare una risposta infiammatoria che si manifesta attraverso la pelle. Questo tipo di sintomi può essere particolarmente fastidioso, compromettendo il benessere emotivo e sociale.

Cosa fare: usare prodotti naturali lenitivi come creme a base di aloe vera o calendula per ridurre l’irritazione. Prendersi del tempo per praticare attività rilassanti, come un bagno caldo con oli essenziali di lavanda, può contribuire a calmare sia la mente che la pelle. Inoltre, è importante identificare e ridurre eventuali trigger, come alimenti o situazioni stressanti, che possono peggiorare i sintomi cutanei.

Altri strumenti per prenderti cura di te

Oltre a trattare i sintomi specifici, è importante adottare abitudini che promuovano un benessere generale e riducano l’ansia a lungo termine.

La psicoterapia rappresenta uno degli strumenti più efficaci per affrontare i disturbi psicosomatici. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) aiuta a identificare i pensieri disfunzionali che alimentano l’ansia e a sostituirli con strategie più positive.

La terapia breve strategica o approcci basati sull’emozione possono inoltre offrire un valido supporto per affrontare le radici del disagio.

Tisana alla passiflora

Anche la mindfulness – una pratica che promuove la consapevolezza del momento presente – si è dimostrata molto efficace nel ridurre lo stress e i sintomi psicosomatici. Tecniche come la meditazione di consapevolezza o esercizi di coerenza cardiaca possono essere integrate nella routine quotidiana per migliorare il benessere emotivo.

In alternativa, la fitoterapia può offrire un valido supporto: piante come la valeriana, la passiflora e l’iperico sono note per le loro proprietà calmanti e ansiolitiche. L’agopuntura, invece, può aiutare a riequilibrare il flusso energetico del corpo, migliorando la risposta allo stress.

Infine, non dimentichiamo l’importanza di uno stile di vita sano: dormire a sufficienza, fare esercizio fisico regolarmente e dedicare del tempo a hobby gratificanti sono tutti elementi fondamentali per prevenire e gestire i disturbi psicosomatici legati all’ansia.

Con un approccio integrato, è possibile ritrovare un equilibrio tra mente e corpo e vivere una vita più serena. Anche l’integrazione di momenti di gratitudine e riflessione nella propria giornata può aiutare a focalizzarsi sugli aspetti positivi della vita, contrastando l’influenza negativa dell’ansia cronica.

Dott.ssa Tania Re

Psicologa e Psicoterapeuta

La Dott.ssa Tania Re è laureata in Psicologia Clinica e di Comunità presso l’Università degli Studi di Torino e specializzata in Psicoterapia della Gestalt presso il CSTG di Milano. Ha inoltre conseguito un dottorato presso la Pontificia Università Salesiana di Roma discutendo una tesi sul trattamento delle dipendenze comportamentali e un secondo dottorato presso l’Università dell’Estremadura in Spagna con una tesi ad indirizzo antropologico sul lavoro svolto negli anni nelle comunità indigene in diversi contesti culturali focalizzato sull’uso delle
piante medicinali.

Dal 2017 lavora infatti come terapista complementare integrando le competenze in ambito psicologico e antropologico in particolare con la fitoterapia, collaborando con diverse università (Genova, Pisa, Cuba), fondazioni psico-olistiche (Anemos) e centri di
ricerca specializzati (CERFIT, CSTG, VID Art an Science, LIMMIT).

Negli ultimi anni ha focalizzato i suoi interessi di ricerca sull’utilizzo delle “piante maestre” e delle sostanze psicoattive in campo terapeutico in collaborazione con università e centri di ricerca in Europa, Stati Uniti e Sud America. In questo ambito è parte del comitato scientifico della Fondazione Psyres a Praga e di Psychdelics Europe a Bruxelles. Possiede inoltre ulteriori specializzazioni nel campo della Psicologia dello Sport e nel
trattamento dei disturbi psico-somatici.

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